Quando si avvicina la data di un compito in classe o una interrogazione, lo studente medio tende ad effettuare delle sessioni di studio intensivo, che spesso risultano essere controproducenti.
Ciò è spesso causato dal nemico numero uno dello studente. Mi riferisco alla procrastinazione, ossia il distrarsi di continuo e il rimandare al domani quello che potrebbe essere fatto tranquillamente oggi!
Procrastinare è ormai diventato un aspetto comune della nostra vita giornaliera, sia in ambito di studio che lavorativo. Inoltre, con l’avvento dei social networks, gli smartphones, i giochi-applicazioni sul telefono, la televisione, ormai siamo circondati da distrazioni di ogni tipo e da cui è difficile resistere!
Tuttavia, se è vero che perdere tempo è facile, gestirlo può diventarlo ancora di più!! Il metodo che vi illustrerò oggi è semplice ed efficace: dovrete solo munirvi di un timer e, ovviamente, di buona volontà.
Questo metodo fu inventato negli anni ’80 da Francesco Cirilli, uno studente universitario che, come molti di noi, era soggetto a procrastinazione cronica!
Egli ha inventato un metodo basato in pratica sul time-management (gestione ottimale del tempo) per riuscire ad ottenere il massimo dal tempo di studio a disposizione.
Egli ha inventato un metodo basato in pratica sul time-management (gestione ottimale del tempo) per riuscire ad ottenere il massimo dal tempo di studio a disposizione.
Durante questo periodo, si avvaleva di un timer da cucina a forma di pomodoro (da qui il nome del metodo!). Anche se pochi di voi ne avranno sentito parlare, sappiate che il metodo Pomodoro è uno dei metodi di time-management più utilizzati al mondo in campo lavorativo, ma è anche una brillante tecnica per studiare efficacemente. Vediamo ora in cosa consiste.
- Avvaletevi di un timer da cucina o, se non lo avete, di un cronometro (anche quello presenti in quasi tutti gli smartphones andrà bene). Questo perché avrete bisogno di un qualcosa che vi avvisi quando il tempo sarà scaduto, anche perchè tenere conto del tempo costantemente o controllare l’orologio potrebbe solo farvi distrarre di più!
2. Scrivete una lista di attività da svolgere. Se state studiando, scrivete la lista dei capitoli da dover studiare o ripassare. Se state lavorando, scrivete semplicemente ciò che dovete fare nella giornata. E’ importante che le attività che volete svolgere siano “fattibili”. Non pensate minimamente di poter studiare quindici capitoli in un pomeriggio, cercate di essere onesti con voi stessi e con le vostre capacità!
3. Impostate il timer a 25 minuti. Durante questi 25 minuti dovrete studiare o lavorare. Non sarà difficile, perché la concentrazione media di un essere umano dura solitamente 25 minuti. Ma questo è anche un periodo di tempo adatto per produrre qualcosa di concreto. Lottate come degli “spartani” contro la voglia di distrarsi. Non controllate Facebook nemmeno per un minuto, perché altrimenti non riuscirete a trovare più la concentrazione necessaria. Non tirate nemmeno oltre i 25 minuti, perché farebbe cadere tutto il sistema di concentrazione.
4. Dopo i 25 minuti, fate 5 minuti di pausa. Anche i minuti di pausa andranno cronometrati! Nei 5 minuti a disposizione, preparatevi un caffè, fate stretching o guardate fuori dalla finestra. Se proprio non riuscite a resistere, controllate Facebook o Twitter! Ma sarebbe consigliabile distrarsi per 5 minuti dal computer o dai libri, magari mangiare qualcosa, in modo da poter dare al cervello nuova energia e un momento di pausa da tutte le informazioni appena ricevute.
5. Dopo quattro “pomodori”, ossia 4 sessioni di 25 minuti, prendetevi una pausa più lunga (non meno di 30 e non più di 60 minuti).
Un’altra cosa importante da adottare, è quello di avere tutto il materiale di studio e di “riposo” necessario prima di iniziare il primo giro di 25 minuti: ciò significa procurarsi acqua, caffè, biscotti, penne, dispense o qualsiasi altra cosa possa servirvi prima di iniziare a studiare. In questo modo non dovrete interrompere la sessione e non perderete la concentrazione.
Ricordate che le “tentazioni” non mancheranno mai, soprattutto durante i primi 25 minuti!
Ma pensateci bene: secondo voi… state ingannando il tempo o voi stessi? Buon lavoro!
fonte: www.youreducation.it
Nessun commento:
Posta un commento